Mussolini

Si chie fit, m’ant a preguntare,
Appo a narrer chi fit castigadu,
Chi una leze at chèrfidu dare
Pro chi sua ratza aéret asciàdu.
Unu chi at detzisu de mandare
S’esércitu sou, male cumbinadu,
In sa Rùssia, in Àfrica et Grécia
A morrer cun offesas et iscrétzia.

Chi fit covaldu, bene remunidu,
Chi a daghi-at bidu chi fit perdende,
Bestidu-‘e tedescu, si che fit fuénde
Cun tottu su-‘inari ch’aìat futtidu.

🆅 Dal sito http://vocabolariocasu.isresardegna.it/lemmi.php
Preguntare: chiedere, domandare.
Castigadu: scemo.
Leze: legge.
Chèrfidu: voluto.
Iscrètzia: beffa.
Covaldu: codardo, vigliacco.
Remunidu: nascosto.
Fuènde: scappando.
Futtidu: fregato, ingannato, truffato.

🆆 Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Benito_Mussolini
Benito Mussolini (1883 – 1945) è stato un dittatore italiano. Fondatore del fascismo, fu presidente del Consiglio del Regno d'Italia dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943.
Nel gennaio 1925 assunse poteri dittatoriali e dal dicembre dello stesso anno acquisì il titolo di capo del governo, primo ministro e segretario di Stato. Dopo la guerra d'Etiopia, aggiunse al titolo di Duce quello di Fondatore dell'Impero e divenne Primo Maresciallo dell'Impero il 30 marzo 1938. Fu capo della Repubblica Sociale Italiana dal settembre 1943 al 25 aprile 1945.
Esponente di spicco del Partito Socialista Italiano, fu nominato direttore del quotidiano di partito Avanti! nel 1912. Convinto anti-interventista negli anni della guerra italo-turca e in quelli precedenti la prima guerra mondiale, nel 1914 cambiò opinione, dichiarandosi a favore dell'intervento in guerra. Trovatosi in netto contrasto con la linea del partito, si dimise dalla direzione del Avanti! e fondò Il Popolo d'Italia, schierato su posizioni interventiste, venendo quindi espulso dal partito socialista. 
Nell'immediato dopoguerra, cavalcando lo scontento per la vittoria mutilata, fondò i Fasci italiani di combattimento (1919), poi divenuti Partito Nazionale Fascista nel 1921, e si presentò al Paese con un programma politico nazionalista, sovranista e radicale.
Nel contesto di forte instabilità politica e sociale successivo alla Grande Guerra, puntò alla presa del potere; forzando la mano alle istituzioni, con l'aiuto di atti di squadrismo e d'intimidazione politica (che culminarono il 28 ottobre 1922 con la marcia su Roma), Mussolini ottenne l'incarico di costituire il governo (30 ottobre).
Dopo il contestato successo alle elezioni politiche del 1924, instaurò nel gennaio 1925 la dittatura, risolvendo con forza la delicata situazione venutasi a creare dopo l'assassinio di Giacomo Matteotti. Negli anni successivi consolidò il regime, affermando la supremazia del potere esecutivo, trasformando il sistema amministrativo e inquadrando le masse nelle organizzazioni di partito.
L'11 febbraio 1929 stipulò i Patti Lateranensi con la Santa Sede, conclusi negli anni 80 da Bettino Craxi.
Per quanto concerne la politica coloniale, Mussolini portò a termine la riconquista della Libia (1922-1932) e intraprese poi la conquista dell'Etiopia (1935-1936), violando il diritto internazionale e causando sanzioni economiche da parte della Società delle Nazioni.
In politica estera sostenne e finanziò i movimenti fascisti, arrivando ad appoggiare militarmente i franchisti nella guerra civile spagnola (1936-1939). Si avvicinò alla Germania nazionalsocialista di Adolf Hitler, con il quale stabilì l'Asse Roma-Berlino nel 1936 e firmò il Patto d'Acciaio del 1939. È in questo periodo che furono approvate in Italia le leggi razziali.
Nel 1940, ritenendo ormai prossima la vittoria della Germania, decise per l'ingresso dell'Italia nella seconda guerra mondiale. In seguito alle sconfitte subite dalle forze armate italiane e allo sbarco in Sicilia, Mussolini fu messo in minoranza durante il Gran Consiglio del Fascismo (ordine del giorno Grandi del 24 luglio 1943), arrestato per ordine del Re (25 luglio) e, successivamente, tradotto a Campo Imperatore. Liberato dai tedeschi e ormai in balia delle decisioni di Hitler, instaurò nell'Italia settentrionale la Repubblica Sociale Italiana.
In seguito alla definitiva sconfitta delle forze italo-tedesche, abbandonò Milano la sera del 25 aprile 1945, dopo aver invano cercato di trattare la resa. Il tentativo di fuga si concluse il 27 aprile con la cattura da parte dei partigiani a Dongo, sul lago di Como. Fu fucilato il giorno seguente insieme all'amante Claretta Petacci.

Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Morte_di_Benito_Mussolini
Il cadavere di Benito Mussolini accanto alla sua amante Claretta Petacci e quelli di altri fascisti giustiziati, in mostra a Milano il 29 aprile 1945, in piazzale Loreto, lo stesso luogo in cui i fascisti avevano esposto i corpi di quindici civili milanesi l'anno prima, dopo averli eseguiti come rappresaglia per l'attività di resistenza.

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