Caratzas

Pro Anna Còleman Ladd

De pedra et linna ant fattu faìnas
Chi sos annos, passende, lassant intrèas;
Ant balanzadu famas et sisinas,
Òperas chi mustrant artes et bidèas;
Ma che sas suas no ant sanadu ruìnas.
Anna, in logu, de gherra-a mossas feas
At dadu finittìa, chena nd'aer bantu:
Pro mutilados arte de refrantu.

🆅 Dal sito http://vocabolariocasu.isresardegna.it/lemmi.php
Caratzas: maschere.
Linna: legno.
Intrèas: intere.
Balanzadu: guadagnato.
Sisinas: soldi, monete da 5 centesimi.
Bidèas: idee.
Sanadu: guarito.
Ruìnas: rovine.
Feas: brutte.
Finittìa: termine, fine.
Bantu: vanto.
Refrantu: sostegno, difesa.

Dal sito https://it.wikipedia.org
 Anna Coleman Ladd, nel suo studio, mentre dipinge una maschera,
indossata da un soldato francese sfigurato durante la prima guerra mondiale

🆆 Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki
Anna Coleman Ladd (1878 – 1939) è stata una scultrice statunitense. Dedicò la sua vita alla cura estetica dei soldati che avevano subito gravi mutilazioni al volto durante il primo conflitto mondiale.
Dopo aver studiato arte a Parigi e a Roma, nel 1905 tornò negli Stati Uniti, a Boston, dove sposò il medico pediatra Maynard Ladd dal quale ebbe due figlie: Gabriella May e Vernon Abbott, e dove, per tre anni, continuò gli studi alla Boston School.
Fu tra i fondatori nel 1914 di The Guild of Boston Artists, partecipando come artista a diverse esposizioni, la più importante delle quali fu l'Esposizione Internazionale Panama-Pacifico, tenutasi a San Francisco nel 1915.
Una delle sue opere, Triton Babies, è attualmente visibile nella fontana nei giardini pubblici di Boston.
Scrisse due libri, il romanzo Hieronymus Rides e Candid Adventurer, oltre a due opere teatrali, che non vennero però mai prodotte.
Abbandonò l'attività letteraria per la ritrattistica, realizzando il ritratto di Bette Davis e quello che viene considerato il suo lavoro più importante, il ritratto di Eleonora Duse, uno dei tre che l'attrice accettava.
Quando il marito fu trasferito a Parigi come medico della Croce Rossa Americana, la Colemann lo seguì, e in questa città incontrò Francis Derwent Wood, fondatore a Londra del Dipartimento di Maschere per visi sfigurati, e con la sua collaborazione aprì a Parigi una analoga struttura, denominandola Studio per le maschere-ritratto.
Lo studio e la ricerca del migliore modo in cui migliorare le condizioni di vita dei soldati sfigurati durante il primo conflitto mondiale la occuperà per tutto il resto della sua vita.
La guerra aveva lasciato un gran numero di soldati gravemente mutilati e sfigurati nel volto dalle esplosioni, impossibilitati a riprendere una vita sociale a causa del ribrezzo suscitato dai volti deturpati. La Coleman studiava il volto danneggiato, ne faceva un calco in gesso, argilla o plastilina dal quale modellava, anche utilizzando le foto ricordo precedenti la mutilazione, una maschera su misura, in rame zincato, che veniva successivamente dipinta con un colore il più possibile simile alla pelle del soggetto, così che potesse venire indossata come protesi, fissandola con lacci o agli occhiali.
Le protesi fisse, grazie al loro alto grado di verosimiglianza nel ricreare la fisionomia dei reduci, seppure nel limite della loro espressività, permisero di ridare dignità a centinaia di sfortunati giovani.
Per il suo disinteressato impegno e per il valore etico e sociale della sua opera, le fu conferita la Legion d'Onore dallo Stato francese.
Nel 1936 Anna ritornò con il marito a Boston, ove continuò a lavorare allo studio del ritratto nella scultura, fino alla morte avvenuta nel 1939.

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