Licuidadores

Pro prommissas de vida addèchida
Et pro una zoronada segura,
Pro aer prus sa busciàcca accrèschida
Et de fàmine aer agabbadura,
Renuntziàdu-ant a bider avrèschida
Et ant àppidu abbuveradura
Sos chi in Cernobyl licuidadores
Ant fattu a contu de sos signores.

Sunt tottu mortos de barbara morte
Et mancu prommissas ant tentu-in sorte.

🆅 Dal sito http://vocabolariocasu.isresardegna.it/lemmi.php
Addèchida: conveniente, decente.
Zoronada: giornata di lavoro.
Busciàcca: tasca.
Accrèschida: cresciuta.
Agabbadura: fine, terminazione.
Avrèschida: alba.
Abbuveradura: l’atto e l’effetto di ridursi in polvere.

🆆 Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Liquidatori
- I liquidatori, da non confondersi con i soccorritori, sono i lavoratori che operarono al recupero della zona del disastro di Černobyl' soprattutto negli anni 1986 - 1987, con un prosieguo delle attività fino al 1990; i loro compiti furono la decontaminazione dell'edificio e del sito del reattore, delle strade, la costruzione del sarcofago per contenere il reattore e altre mansioni collegate.
Lo status di liquidatore è stato attribuito con leggi e certificati speciali a circa 600.000 persone.
Secondo il bilancio ufficiale del Chernobyl Forum su dati di organizzazioni delle nazioni unite come l'OMS, la IAEA, etc., fra i circa 200 000 liquidatori che assorbirono intorno a 100 millisievert, nel periodo 1986 - 2018, vi potrebbero essere fino a 2200 decessi in eccesso per tumori o leucemie, che tuttavia non sarà possibile rilevare epidemiologicamente, distinguere statisticamente rispetto ai 40 000 - 50 000 che comunque moriranno per malattie oncologiche per cause non legate all'incidente.
Tumori e leucemie incidono infatti in media per un 20 - 25% dei decessi naturali nella popolazione umana.
Quando non morirono, si ritrovarono con arti amputati a causa di tumori o ustioni da radiazione. Altri svilupparono malattie genetiche o immunodeficienza. Decine di migliaia di uomini, spinti da false promosse di salari decenti e pensioni anticipate, pagarono per negligenza altrui a Chernobyl, diventando “liquidatori”, così venivano chiamati.
Li spedivano sul tetto ormai semi esploso del reattore nucleare a buttar giù grafite e macerie piene di radiazioni. Li spedivano ad interrare scorie con livelli di radiazioni enormi. Erano figli di contadini che per la disperazione della fame avevano accettato quel lavoro inumano dietro la promessa di una vita migliore.
Negli anni gli fu tolto quasi tutto. Mentre morivano di tumore, mentre vivevano patendo come cani per il bombardamento radioattivo subito a Chernobyl, si vedevano progressivamente togliere ogni beneficio promesso. Tanti di loro, oggi, vivono con 70 euro al mese. Altri sono morti da un pezzo.

Dal sito https://www.arpa.marche.it/notizie-2021/883-26-04-2021
Il reattore n. 4 della centrale nucleare di Chernobyl dopo l’incidente

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