Stark&Stork

Mancu-una die nd’ant fattu de galera
Custos impriàstos tedescos nazistas.
Pro ‘ider ite-aiant in sa buttonera,
Deo los aia dados a anatomistas,
Pustis, aia dadu chimbe garrigheras
A sos chi si sunt sàilvos da-e fascistas,
Pro nd’aer, a su mancu, sàmbene-et suòre
Et pro lis frangher d’onzi ajubbore.

Deus, a chent’annos si che los at leàdos
Et duos fusiles parìant, abballados.

🆅 Dal sito http://vocabolariocasu.isresardegna.it/lemmi.php
Impriàstos: escrementi; pasticci.
Buttonera: scroto.
Pustis: poi, dopo, in seguito.
Garrigheras: cartuccere.
Sàmbene: sangue.
Suòre: sudore.
Ajubbore: gioia intensa, giubilo.
Abballados: di fucile cui è rimasta la palla in mezzo alla canna.

🆂 Dai siti
- https://it.wikipedia.org/wiki/Alfred_Stork
Alfred Stork (1923 – 2018) è stato un militare tedesco, nazista e sottufficiale della Wehrmacht.
Nel 2013 è stato riconosciuto colpevole dal tribunale militare di Roma per aver partecipato all'eccidio di Cefalonia, fucilando almeno 117 militari italiani tra cui 73 ufficiali della Divisione "Acqui", emettendo una condanna all'ergastolo nei suoi confronti, divenendo la prima sentenza emessa in Italia sulla strage di Cefalonia in quanto i precedenti giudizi si erano conclusi in archiviazioni o per morte dell’imputato.
La sentenza, comunque, non è mai stata eseguita: Stork fu contumace fino alla sua morte in quanto il governo tedesco non concede l'estradizione dei suoi cittadini coinvolti in crimini di guerra, terminando in libertà i suoi giorni nella sua villetta a Kippenheim.

Dal sito https://museonazionaleresistenza.it/app/uploads/2021/10
Prigionieri italiani nella ex caserma Mussolini, a Cefalonia.

- https://www.24emilia.com
L’ex sergente Karl Wilhelm Stark, inquadrato nella Divisione Corazzata ‘Hermann Goering’ della Wehrmacht, è morto il 14 dicembre 2020. Era stato condannato all’ergastolo per alcuni degli eccidi compiuti sull’appennino tosco-emiliano nella primavera del '44, in particolare quelli di Civago e Cervarolo, nel reggiano, due borghi dove il 20 marzo furono trucidate complessivamente circa 30 persone, e quello di Vallucciole, nell’Aretino, dove oltre 100 tra uomini, donne e bambini vennero uccisi per rappresaglia.
L’ultima frase che Stark ci lascia («il processo italiano è stata una farsa»), riassume in sette parole il suo modo sprezzante e la sua totale assenza di rivisitazione delle sue azioni criminali. 
Il processo celebrato a Verona, circa dieci anni fa, davanti alla Giustizia militare italiana si avvalse anche di intercettazioni telefoniche nelle quali gli ex nazisti, parlando fra loro, dimostravano negli anni Duemila la loro adesione alle stesse aberranti e violente idee di sessant’anni prima. In particolare si distinguevano Gabriel e Luhmann, presenti nelle azioni di Monchio, Susano e Costrignano.

Dal sito https://www.anpireggioemilia.it/agenda-della-resistenza/1944-marzo
La lapide di Cervarolo (RE) che ricorda l'eccidio del 15 marzo 1944.

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