Milone

Pro vintiott’annos fit su binchidore
De s’istrumpa-in olimpìades Milone.
Unu trau aìat pro allenadore:
In sa Geografìa nos lu cantat Strabone.
De fortza et cultura fit possessore
Et unu bultu l’ant fattu-in Crotone.
Dischente de pitagòrica-iscola,
Puru in gherra at tentu aureòla.

🆅 Dal sito http://vocabolariocasu.isresardegna.it/lemmi.php
Istrumpa: sport tipico della Sardegna, simile alla lotta greco-romana.
Trau: toro.
Bultu: busto, statua.
Dischente: apprendista.

🆆 Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki
- Milone di Crotone è stato un lottatore greco, genero di Pitagora, del quale seguì concetti e scuola.
Unitamente alle vittorie olimpiche (sette), a detta dello storico Diodoro Siculo, Milone fu il condottiero che permise a Crotone di sconfiggere il potente esercito della città rivale di Sibari nel 510 a.C. Per questo, Dameas, suo compaesano, gli dedicò una statua, della quale rimane solo la testa: in principio aveva un disco nella mano destra ed un melograno nella sinistra.
Come la maggior parte degli antichi atleti greci, Milone divenne rapidamente oggetto di leggende che ne glorificavano la forza e il valore (si allenava con un toro o salvò Pitagora dal crollo di un tetto). A partire dal Rinascimento, e ancor più durante il Neoclassicismo, il mito di Milone tornò in Europa e alimentò la fantasia di diversi artisti: scultori come Alessandro Vittoria o Pierre Puget, pittori come Étienne-Maurice Falconet e James Barry, fino ai letterati come Shakespeare.
Morì pare divorato da un branco di lupi che lo sorpresero mentre era incastrato in un tronco di un vecchio albero.

Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Milone
Il Milone di Pierre Puget, realizzato nel 1682 e conservato al Louvre, Parigi.

- Sa strumpa o istrumpa è un tipo di lotta originaria della Sardegna, che grazie al riconoscimento del CONI è stata organizzata come sport.
Vi sono numerose testimonianze sulle remote origini di tale lotta che veniva praticata nell'isola, al pari di altre forme competitive, alcune delle quali scomparse nella prima metà dell'Ottocento poiché ritenute pericolose durante feste campestri, cerimonie religiose, fiere o riti collettivi agricoli e pastorali.
La somiglianza de s'istrumpa con le più note lotta libera e lotta greco-romana fa ipotizzare delle origini assai remote. Tale sistema, che può essere anche inglobato nelle due lotte internazionali, specialmente come metodo preparatorio per la tecnica di presa braccio-tronco, si affianca per età e tradizione a quello di altre lotte isolane meno note, alcune delle quali diffuse pure in Corsica.
Il suo nome proviene dal sardo istrumpare (buttare bruscamente a terra). Indubbiamente costituisce un pezzo di cultura dell'isola ed è stata tramandata di generazione in generazione con la pratica e con i racconti orali; qualche studioso l'ha definita archeologia vivente, basando tale affermazione su reperti nuragici  (tra cui il famoso bronzo dei lottatori di Uta) e rinascimentali trovati nelle diverse parti dell'isola.
La competizione prevede poche regole, e nei pochi minuti d'incontro conta soprattutto lo spirito di appartenenza. Di vincolante ci sono solo le posizioni di partenza. Si tratta di un tipo di lotta che si pratica partendo da una posizione definita che viene chiaramente indicata da un regolamento di gara: al via dell'arbitro, i lottatori si porranno in piedi uno di fronte all'altro. La presa avviene portando un braccio sotto l'ascella e l'altro sopra l'omero-spalla dell'avversario; la guancia destra sfiora quella opposta, una mano impugna l'altro polso o anche l'altra mano dietro la schiena dell'avversario in modo da stringerlo saldamente. Non è consentita altra forma di presa e non è permesso combattere lasciando la presa e aiutarsi appoggiando le mani libere sull'avversario. I lottatori si affrontano partendo in parità di condizioni: per vincere serviranno la forza, l'equilibrio e la destrezza.
In realtà s'istrumpa significa squilibrare l'avversario facendo ricorso a qualsiasi tecnica di gamba, trazione, spinta frontale o laterale, sollevamento da terra: basta essere furbi e non perdere l'equilibrio. Più che la forza è la tecnica che deve fare la differenza, l'abilità, che in lingua sarda viene denominata trassa, cioè l'astuzia, concessa a chi sa dosarla bene senza farne la sua sola arma. La lotta si interrompe quando uno dei due lottatori cade al suolo evitando così l'incattivirsi dello scontro.
Le viene riconosciuta una valenza educativa, in quanto i bambini e gli adolescenti crescono nella convinzione che nello sport come nella vita non bisogna arrendersi davanti ad avversari più dotati di forza fisica, perché spesso ad avere la meglio è appunto l'abilità, la trassa. S'istrumpa insegna la precisione e il rispetto rigoroso delle norme e chi bara è malvisto dagli stessi atleti e la sua vittoria non conta nulla. Il campione non vince grosse somme di denaro, il premio più grande è il rispetto della comunità.
Una variante de s'istrumpa è la lotta Campidanese, forma di lotta tradizionale presente nel Campidano, che prevede anche la presa intorno all'area del collo e la presa sulla fine del busto partendo dalle spalle.

Dal sito https://www.facebook.com/bronzettinuragici
I lottatori, il bronzetto nuragico ritrovato a Uta (CA) e conservato al Museo Archeologico di Cagliari.

- Strabone (60 a.C. – 24 d.C.) è stato un geografo, storico e filosofo greco antico.
Della sua vita sappiamo poco: tutti i riferimenti biografici sono desunti dalle sue opere, in cui l'autore accenna a episodi che permettono di datare le tappe fondamentali della sua esistenza.
La sua famiglia abitava ad Amasea, una città del Ponto Eusino, in Cappadocia (attuale Turchia).
Redasse la Storia universale in 47 libri (nessuno dei quali è pervenuto fino a noi) e la Geografia in 17 libri, pensata come complementare dell'opera storica, che ci è pervenuta per intero, salvo alcune parti mancanti del libro VII.
Il suo obiettivo era mettere a disposizione del pubblico (il più ampio possibile) un libro piacevole, istruttivo e appassionante.
 
Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Strabone
Strabone, raffigurato in un'incisione di André Thevet del 1584

- Pitagora (570 a.C. – 495 a.C.) è stato un filosofo e matematico greco antico.
Già in tenera età mostrò una predisposizione alle materie scientifiche e filosofiche, che lo portarono a girare il Mediterraneo alla ricerca di conoscenza e sapere, che egli attinse soprattutto alle scuole misteriche dell'antico Egitto.
Fu inoltre taumaturgo, astronomo, scienziato, politico e fondatore a Crotone di una delle più importanti scuole di pensiero dell'umanità, che prese da lui stesso il nome: la Scuola Pitagorica.
A lui si deve la nascita della nozione di esoterismo in Occidente, basato su una trasmissione del sapere solo a cerchie ristrette di adepti.
Il suo pensiero ha avuto enorme importanza per lo sviluppo della scienza occidentale, avendo per primo intuito l'efficacia della matematica per descrivere il mondo, intesa però non come un insieme di conoscenze astratte e teoriche, ma come arte del saper vivere. La scuola italica, successivamente a lui intitolata, fu il crogiolo nel cui ambito si svilupparono molte conoscenze, in particolare quelle filosofiche, etiche, politiche, fin anche quelle matematiche e le sue applicazioni, come il noto teorema di Pitagora.

Dal sito https://it.wikipedia.org/wiki/Pitagora
La copia romana (da un'originale greco) del busto di Pitagora, conservato ai Musei Capitolini, Roma.

Nessun commento:

Posta un commento

Sentidu